martedì 19 settembre 2017

Chiacchierata con Valentina Bazzani su "Quel viaggio insieme" e i luoghi del cuore

Buon pomeriggio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
Oggi il blog ha un'ospite molto speciale, autrice di un romanzo breve che fa viaggiare con la fantasia e che non potrà fare a meno di emozionarvi.
Si tratta di Valentina G. Bazzani, il cui romanzo breve "Quel viaggio insieme" è stato di recente pubblicato da Rizzoli nella collana digital YouFeel (ebook a 2,99€):
Curz sta scappando. Lontano dal passato, da chi è stato, da chi non potrà più essere. Solo. Curz vuole stare da solo. Almeno questo è il suo intento fino a quando a una stazione di servizio incontra Natalie. Anche lei è in fuga. Incurante del caldo torrido di giugno e con pochi risparmi a disposizione, ha deciso di salire su un pullman e partire. Per andare lontano dalle promesse del passato, da chi ha amato, da chi non si fiderà più. E arrivata a un bivio cruciale della sua vita si chiede che cosa succederebbe se scegliesse l'altra strada, quella che tutti le hanno sconsigliato, la strada del cuore. Così quando quello sconosciuto si offre di accompagnarla a San Francisco, in California, Natalie decide di mettere da parte l'istintiva diffidenza che ha per gli uomini e concedergli di una chance. Un romanzo intenso, un viaggio tra amore, pericolo e avventura sulla più affascinante strada d'America.

Ho potuto rivolgere qualche domanda all'autrice, ed ecco cosa mi ha raccontato!

1) Tra tutti i luoghi citati nel romanzo, qual è il tuo luogo del cuore?
Sicuramente Chicago, in particolare Millenium Park e più precisamente la vista sulla “via dei grattacieli” che si gode dal Dusable Bridge di notte. Lì è ambientata una scena che amo molto e che quando rileggo ancora mi commuove.

2) I tuoi personaggi in viaggio trovano l'amore, ma soprattutto trovano se stessi.
Era il tuo intento fin dall'inizio, o è qualcosa che è emerso scrivendo?
No assolutamente. Quando inizio la stesura di un libro sono sempre alla ricerca di qualcosa, ma difficilmente so che cos’è fin dall’inizio. Lo scopro pian piano, insieme ai miei personaggi, e di solito il risultato non corrisponde mai al progetto iniziale. Ma per questo è ancora più autentico perché ricalca il processo creativo che esattamente come la Route 66 non è un percorso facile, rettilineo, ma è pieno di ostacoli, svolte, salite e discese. Ciò che conta alla fine non è il punto di arrivo, ma quanto siamo cambiati rispetto all’inizio.

3) Quanto c'è di te nei tuoi protagonisti, del tuo carattere e delle tue esperienze?
Potrei dire molto, ma la verità è che rispetto ai primi libri ho cercato sempre di più di allontanare i personaggi dal mio carattere e infondergli personalità proprie. Certo, qualcosa di me c’è sempre, ma non sono io la protagonista delle mie storie. Piuttosto sono il filtro con cui osservano il mondo.

4) Se dovessi descrivere i tuoi protagonisti con tre aggettivi ciascuno, quali sceglieresti?
Per Natalie, direi imperfetta, fragile, sorprendente.
Per Curz: atipico, riflessivo, tormentato.
L'intervista è uno dei contenuti preparati per il blogtour del romanzo, che vi accompagnerà fino al 17 Ottobre: il prossimo appuntamento è il 26 Settembre sul blog "Punto e virgola!.
non mancate!

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

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