mercoledì 28 febbraio 2018

"La vita in un istante" di Gabrielle Zevin

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "La vita in un istante" di Gabrielle Zevin, edito Nord (rilegato a 18€):
Aviva Grossman ha ventun anni e un’unica colpa: essersi innamorata di un importante uomo politico. Ma, quando la relazione diventa di dominio pubblico, i media non hanno pietà:  travolta da una valanga di accuse e (falsi) moralismi, Aviva è costretta a fuggire da Miami e a cambiare nome.
Tredici anni dopo, Jane Young abita in un tranquillo paesino del Maine con la figlia Ruby. Tutto cambia quando Ruby inizia a fare ricerche su suo padre, da lei mai conosciuto. Ruby si trova di fronte a una verità sconcertante: possibile che sua madre abbia mentito a tutti sul proprio passato? 
Col suo stile delicato, ironico e sorprendente, Gabrielle Zevin ci racconta che cosa significa essere donna nel mondo di oggi, quando agli uomini è concesso tutto, mentre le donne sono ancora giudicate a ogni passo.

Anche oggi parliamo di donne, e stavolta lo facciamo con quella che è una delle mie scrittrici preferite: Gabrielle Zevin, autrice di "La misura della felicità" e "L'altra metà del mondo".
Parliamo di donne che scoprono nel modo peggiore che anche se si sbaglia in due spesso la colpa ricade solo su uno dei due, e di donne che si reinventano con coraggio e determinazione, senza smettere mai di essere fedeli a se stesse.

Parliamo soprattutto di Aviva, che a soli ventun anni scopre che, se vai a letto con un uomo sposato, la colpa ricade soprattutto su di te. Tu sei la rovinafamiglie, tu sei la donna priva di morale.
Poco importa che in quel letto ci si stia in due, insomma, soprattutto quando lui è un uomo importante e tu invece... tu no.
Non è difficile provare empatia nei confronti di Aviva, perchè come si combatte l'amore dei vent'anni? L'amore dei vent'anni è travolgente.
Certo, anche lei fa qualche passo falso. Non è certo un'idea brillante parlare della sua relazione online, perchè sappiamo tutti quanto sia facile scoprire chi si cela dietro personaggi senza nome o con soprannomi... nè è brillante giocarsi così il suo internship al Congresso, giusto?
Ma i vent'anni servono anche a sbagliare, così come a costruirsi una vita diversa.
Aviva si rifugia in una piccola cittadina del Maine, cambiando nome e soprattutto carriera: dal Congresso all'organizzazione di feste e matrimoni, cercando di seppellire per sempre la Aviva Grossman ridotta a una barzelletta dai comici di ogni late show televisivo.
Potrebbe anche riuscire a lasciarsi tutto alle spalle, se non fosse che la sua strada la porta di nuovo a interessarsi di politica (seppure in un contesto diverso) e se non fosse che la figlia Ruby, cresciuta senza che nulla della storia della madre trapelasse, inizia a farsi domande sul padre mai conosciuto...

Gabrielle Zevin racconta le donne, e racconta l'ipocrisia e la misoginia che ancora oggi segnano nel profondo la sfera politica in America (ma anche nel resto del mondo, in fondo): il marito adultero non perde la sua poltrona al Congresso, la sua giovane amante viene ridotta a una caricatura e a uno spauracchio. Non è difficile pensare allo scandalo Lewinsky, seppure con le dovute differenze (qui la madre fuori di testa ansiosa di conservare il vestito macchiato della figlia "per avere le prove" manca, grazie al cielo), e non è difficile pensare a quanto ancora oggi, in ogni contesto, esistano due pesi e due misure.
Aviva sbaglia, ma non sbaglia da sola ed eppure è l'unica a pagare un prezzo così alto.

"La vita in un istante" è però anche una storia di coraggio, perchè ammettiamolo: quanti di noi riuscirebbero a lasciarsi alle spalle tutto quanto e iniziare da capo in un luogo sconosciuto, abbandonando i sogni di una vita e per i quali si è lavorato sodo, e di fare il tutto crescendo anche una figlia da soli? Aviva/Jane cade, ma non solo scopre di sapersi rialzare: scopre di essere in grado di riprendere a camminare, a correre e a scalare le montagne della vita.
Gabrielle Zevin centra il punto anche con il personaggio di Ruby, in cui confluiscono tutte le domande, le insicurezze e le emozioni dell'adolescenza con la grazia e la delicatezza che caratterizzano da sempre la sua scrittura.
C'è sempre un momento in cui, da figli, si affronta l'umanità dei propri genitori e li si fa scendere dal piedistallo che li ospita durante l'infanzia: per Ruby non è facile scoprire la verità sulla madre, e forse c'è un momento in cui ne condanna gli errori, ma ce n'è anche uno in cui comprende quanto la donna abbia imparato da questi e quanto ne abbia fatto tesoro.

Mi è piaciuto immensamente, e non solo perchè la storia di Aviva/Jane e Ruby è al centro di un bellissimo romanzo, ben costruito e con un ritmo che ti cattura sin dalle prime pagine: mi è piaciuto perchè racconta le donne e una parità che ancora non c'è, ma che forse è ogni giorno più vicina nel momento in cui invece di cedere il passo a ogni uomo che incontrano per strada le donne alzano la testa e tirano dritto, lasciando che sia l'uomo a spostarsi di lato. Almeno qualche volta.
Assolutamente da leggere, e una delle letture da fare in vista dell'8 Marzo ;)

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

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